morocco, tannery, skin-3794306.jpg

Fez, la città ferma nel tempo

Spesso per me la metà è partire…

Ed è proprio da Fez, la più antica città imperiale, nonché un brulicare di colori, voci e odori che sono partita alla scoperta del Marocco.

Decido all’improvviso di vedere quanto costano i biglietti per il Marocco, perché viaggiare mi rende felice, spensierata e libera di fare ciò che infondo non faccio tutti i giorni.

Progetto di stare una settimana, di cui 2 giorni a Fez, 3 per un’escursione nell’entroterra (affidandomi a Marocco Active Adventures, di cui parlerò in un successivo articolo) per poi ripartire da Marrakech.

Ho subito prenotato il soggiorno presso Riad Amor (il riad, è una tradizionale abitazione costruita intorno ad un cortile interno), a conduzione familiare. L’ho trovato curato nei minimi dettagli, con stanze accoglienti e spaziose. E’ stato facile accordarsi per prendermi all’aeroporto e farmi trovare una deliziosa cena alla sera tardi. Ma ciò che mi ha colpita è stata l’addetta all’hammam che, dopo le sue cure, mi sarei volentieri portata a casa.

 

 

Accordandomi con il Riad, ho richiesto una guida specializzata per visitare la medina.

La guida, fin troppo puntuale, ci ha spiegato che la città è divisa in tre parti: la medina, la più antica e la meglio conservata di tutto il Nord Africa, la “nuova” Fez – il quartiere ebraico, e la Ville Noouvelle ultima espansione della città a carattere francese.

Consiglio a tutti una guida specializzata, perché nella medina è facile perdersi e di non fotografare la gente locale prima di chiedere il loro permesso.

La Medina di Fez el-Bali

La Medina di Fez, fortificata nel medioevo, fu inserita nella lista del patrimonio dell’umanità UNESCO nel 1981, grazie ai suoi 1200 anni storia ed alle 17 porte che ne delimitano le entrate, oltre alla presenza di numerose moschee e università.

 

 

Si tratta di un intreccio di stradine tortuose e strette, dove sicuramente senza una guida mi sarei persa mille volte. E’ un luogo di frenetica attività commerciale e di ritrovo, piena di botteghe di mercanti locali che ti vogliono vendere di tutto a prezzi esorbitanti mentre ti propongono il “whisky marocchino”, nient’altro che tè alla menta.

 

 

È percorribile solo a piedi, anche perché sono delle vie quasi claustrofobiche, dove sei costretto a schiacciarti contro le pareti mentre i “taxi della medina”, nient’altro che gli asini carichi fino all’inverosimile, ingombrano le viuzze.

 

 

La prima cosa che ho visitato sono delle concerie a cielo aperto, tutt’oggi in funzione per la lavorazione delle pelle, che sono anche una vera e propria porta nel tempo. La guida mi ha condotto in un negozio di pellami, dove all’ingresso mi è stato dato un rametto di menta per attenuare il forte odore delle concerie visibili dalla terrazza del negozio.

Sull’ampio cortile si affacciano molte porte, da alcune si scorgono dei lavoratori che trattano le pelli, spazzolandole accuratamente per eliminare i peli e le accatastano in alti mucchi vicino all’entrata. Altri lavoratori, usano un impasto di escrementi di piccione che contiene ammoniaca, per ammorbidire la pelle, un ingrediente fondamentale per ottenere un prodotto di qualità.

Le pelli vengono immesse in una vasca contenente un liquido e, persone immerse fino alle cosce, le schiacciano con i piedi per ore saltando da una vasca all’altra. Vengono colorate nei colori sgargianti più accesi, che poi ritrovi nei negozi di pellame della medina.

Qui a Fez, decine di persone rispettano ancora le tradizioni medievali nella lavorazione della pelle.

Affascinante!

La seconda cosa visitata è stata l’Università Kerraouine, la prima nonché “la più antica istituzione esistente al mondo”, fondata nel 859 da una donna! Questa Università ha regalato moltissimi scienziati ed inventori. Comprende al suo interno la Moschea di Karraouine, plasmata da abili artigiani nel corso di migliaia di anni. L’ingresso è vietato a chi non è di fede musulmana, per questo ho chiesto alla guida di farmi delle foto dell’interno.

 

 

Attraversando stradine piene bancarelle, ho raggiunto la Madrasa Bou Inania (madrasa in arabo significa scuola), considerata uno tra gli edifici religiosi più belli del Marocco. E’ l’unica Madrasa di Fez in cui è presente il minareto e dove si studia astronomia. Tutto è rivestito dalle tipiche maioliche marocchine dipinte a mano, che mi hanno lasciato incantata.

 

Per ultima ho visitato la porta Bab Boujeloud, chiamata anche la Porta Blu, una delle porte principali della medina, riccamente decorata con maioliche blu, che alla sera contrastano con i palazzi circostanti.

 

Fez el-Jedid (la “nuova Fez” anche se ha 7 secoli di vita)

Questa parte della città ospita il Palazzo Reale DAR EL MAKHZEN, residenza ufficiale dei sovrani marocchini. Non è possibile visitarne l’interno, ma solo la piazza antistante dove i portoni in ottone scolpito, interamente lavorati a mano, sono decorati con zeliji, come vuole la tradizione dell’arte marocchina.

 

 

La ville Nouvelle, il nuovo quartiere francese, è la zona dove si trovano la maggioranza dei ristoranti, dei bar, dei caffè e delle librerie.

Tra un acquisto e l’altro, consiglio di cenare in uno dei ristoranti locali, ordinando un piatto tipico, il tajine. Le specialità da provare sono la carne alla griglia, le salse tipiche speziate e i golosi dolci a base di miele. La varietà di vini nei ristoranti è poca e a prezzi folli.

 

Ciò che mi è rimasto più impresso in mente sono il sorriso delle persone.

Scroll to Top